Google, Yahoo, Linkedin, Facebook, Groupon, Amazon, cosa hanno in comune? Sono solo alcuni esempi di aziende giovanissime, basate sul web, che sono diventate in pochissimo tempo imprese con enormi capitalizzazioni di borsa, migliaia di dipendenti, che hanno reso follemente ricchi i rispettivi fondatori.
Cosa ne direste di diventare piccoli azionisti di aziende che stanno nascendo adesso, start-up in una parola, magari "gratis"? Sembra tutto troppo semplice eppure Wahooly.com nasce proprio con questo scopo. Sono stato invitato a provarlo attraverso Klout, ed ho così potuto vedere di cosa si tratta.
Le start-up tecnologiche assegnano a Wahooly.com una parte del proprio capitale iniziale, ad esempio il 5%.
Wahooly.com lo suddivide tra un gruppo di suoi membri, ad esempio tra 5000 utenti. Praticamente ciascuno di questi utenti diventa azionista dello 0,001% della società (pensate se solo aveste la stessa quota in Google, sarebbero discreti soldini comunque).
Cosa vuole in cambio Wahooly.com, per darci gratuitamente questo vero e proprio biglietto della lotteria?
I 5000 utenti assegnatari della quota della start-up si danno da fare per utilizzare il servizio offerto dall'azienda, e per "spargere la voce", permettendo così alla start-up di essere velocemente conosciuta e di raggiungere rapidamente una massa critica di utenti. Dal punto di vista della start-up, la cessione gratuita del 5% del capitale, le permette di "comprare" un blocco di alcune migliaia di influenzatori che la pubblicizzino, ne parlino bene e ne diffondano l'uso. Magari chi mi legge sta lanciando una sua start-up e potrebbe essere tentato di candidarsi per essere una di quelle ammesse al progetto Wahooly...
giovedì 15 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
Porsche tiene alto l'interesse degli appassionati verso il 2014
Inoltre dietro questi 60 secondi c'è un grandissimo lavoro di raccolta, selezione e montaggio di immagini rarissime, e particolari, che però riescano a trasmettere l'atmosfera unica della grande classica della Sarthe. Quel fascino e quella magia, che altre categorie dell'automobilismo non potranno mai trasmettere.
Se alle spalle c'è una notorietà indiscussa della marca, ed un evento valido, non c'è bisogno di inventarsi campagne astruse: un video "ben confezionato" (ad esempio), può comunicare più di quanto si possa fare col mezzo televisivo (ad esempio), e superare i confini geografici delle campagne (anche quelle "social"), raggiungendo appassionati (e potenziali clienti), in tutto il mondo.
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