sabato 5 maggio 2012

Con l'applicazione IPad ONCE il calcio entra nel terzo millennio - Aggiornato


E’ da pochi giorni disponibile su ITunes l’applicazione ONCE Football per IPad (e IPhone), sviluppata per aiutare le squadre di calcio professionistiche a migliorare le proprie prestazioni, studiare gli avversari, e seguire i giovani talenti che stanno crescendo in tutta Europa. Sono infatti state realizzate due versioni, una gratuita, ed una del costo di 3,99 $, per permettere anche ai singoli appassionati di accedere all’impressionante mole di dati che ONCE normalmente fornisce alle squadre professionistiche: per ogni partita si può vedere posizione, giocatore, e minuto, praticamente di ogni singolo passaggio. E poi statistiche sulla percentuale di passaggi giusti e sbagliati, possesso del campo, riconquista del pallone, sfondamenti e percussioni, duelli e anticipi, tiri in porta e fuori, parate, assist. Il tutto isolando anche singole fasi di partita, scegliendo da quale minuto a quale altro minuto valutare tutte queste statistiche.
In questo modo le squadre hanno la possibilità di responsabilizzare i giocatori su ogni singolo errore. La Dinamo Zagabria, prima squadra ad aver adottato ONCE, dichiara che la percentuale di passaggi corretti, da quando i calciatori si sentono “osservati”, è aumentata del 10%, con ovvie ricadute sui risultati delle partite.
Nelle corse automobilistiche, l’acquisizione dati dalla vettura, si utilizza ormai anche a livello dilettantistico, perché toglie le scuse ai piloti, per prestazioni scarse ed errori. Adesso è possibile anche nel calcio utilizzare la tecnologia per analizzare le prestazioni dei singoli e tutta la squadra. E con le versioni per i tifosi, anche i tifosi possono andare nel dettaglio dei dati, quando discutono tra di loro sui risultati delle rispettive squadre.

AGGIORNAMENTO - E' disponibile da oggi anche la versione IPhone, a questo link


giovedì 16 febbraio 2012

Cosa salveresti dalla fine del mondo?

C’è chi ci crede e chi non ci crede, ma tutti sanno che c’è una profezia Maya, secondo cui il 21 dicembre 2012 dovrebbe finire il mondo, per come lo conosciamo.
Nel caso che succedesse, tu cosa salveresti dalla distruzione? Dei ragazzi di Genova se lo sono chiesti, ed hanno pensato… perché non salvare le nostre memorie più care, mandandole nello spazio?
E’ così che hanno creato Last Message From Earth: un sito su cui si possono salvare foto dediche, video dediche, o qualsiasi altro tipo di file che contenga ricordi a noi cari. Il supporto su cui verranno salvati questi dati, verrà materialmente spedito sulla Stazione Spaziale Internazionale, utilizzando una società specializzata nel rifornire la stazione stessa, ovviamente prima della fatidica data del 21 Dicembre 2012. In questo modo, in caso succedesse davvero l’Apocalisse, i nostri ricordi più cari si salverebbero dalla distruzione. Non dovesse succedere, avremmo partecipato ad una iniziativa che scriverà un tassello di storia: magari non ci potremo mai permettere una vacanza nello spazio, ma saremo diventati (al prezzo di 1 $, meno di un caffè), clienti di una specie di DHL dello spazio. Per i più romantici, un modo di dimostrare il proprio amore alla persona che amano, in modo a dir poco originale. 
E tu, cosa salveresti dalla fine del mondo? 


lunedì 30 gennaio 2012

Hai un problema irrisolvibile? Porcapaletta! (punto org)

Problemi di Stress? Bassa autostima? Incapacità ad instaurare un rapporto decente con l’altro sesso? Difficoltà a concentrarsi con conseguenti scarsi risultati nello studio, nel lavoro, nello sport?
Porcapaletta.org parla, spesso col sorriso sulle labbra, di tutti questi problemi e anche di altro, e pubblica anche dei divertenti video su Dailymotion e sulla sua pagina FB.
A cosa serve questo progetto? A far conoscere la Sofrologia Caycediana (da SOS, FREN e LOGOS, ossia armonia tra corpo e mente), che si occupa proprio di farci ritrovare la calma, il benessere, e affrontare in modo costruttivo i problemi. Si tratta di una disciplina molto conosciuta in Spagna (nazione in cui è nata, ad opera del Dott. Caycedo), Francia e Svizzera, ed utilizzata anche da sportivi di successo come Jorge Lorenzo.
Proprio sicuri di avere un problema impossibile da risolvere?


giovedì 15 dicembre 2011

Wahooly: vuoi essere socio dei nuovi giovani Zuckerberg?

Google, Yahoo, Linkedin, Facebook, Groupon, Amazon, cosa hanno in comune? Sono solo alcuni esempi di aziende giovanissime, basate sul web, che sono diventate in pochissimo tempo imprese con enormi capitalizzazioni di borsa, migliaia di dipendenti, che hanno reso follemente ricchi i rispettivi fondatori.
Cosa ne direste di diventare piccoli azionisti di aziende che stanno nascendo adesso, start-up in una parola, magari "gratis"? Sembra tutto troppo semplice eppure Wahooly.com nasce proprio con questo scopo. Sono stato invitato a provarlo attraverso Klout, ed ho così potuto vedere di cosa si tratta.
Le start-up tecnologiche assegnano a Wahooly.com una parte del proprio capitale iniziale, ad esempio il 5%.
Wahooly.com lo suddivide tra un gruppo di suoi membri, ad esempio tra 5000 utenti. Praticamente ciascuno di questi utenti diventa azionista dello 0,001% della società (pensate se solo aveste la stessa quota in Google, sarebbero discreti soldini comunque).
Cosa vuole in cambio Wahooly.com, per darci gratuitamente questo vero e proprio biglietto della lotteria?
I 5000 utenti assegnatari della quota della start-up si danno da fare per utilizzare il servizio offerto dall'azienda, e per "spargere la voce", permettendo così alla start-up di essere velocemente conosciuta e di raggiungere rapidamente una massa critica di utenti. Dal punto di vista della start-up, la cessione gratuita del 5% del capitale, le permette di "comprare" un blocco di alcune migliaia di influenzatori che la pubblicizzino, ne parlino bene e ne diffondano l'uso. Magari chi mi legge sta lanciando una sua start-up e potrebbe essere tentato di candidarsi per essere una di quelle ammesse al progetto Wahooly...

domenica 11 dicembre 2011

Porsche tiene alto l'interesse degli appassionati verso il 2014

Il 30 Giugno scorso avevamo apprezzato l'innovativa scelta, da parte di Porsche, di dare l'anteprima di una importante notizia, attraverso un filmato, piuttosto che attraverso un comunicato stampa. La notizia era lo storico ritorno, nella lotta per la vittoria assoluta, alla 24 Ore di Le Mans, programmato per il 2014. Quel primo video fece il giro degli appassionati di automobilismo in un battito di ciglia, generando ovviamente l'entusiasmo degli sportivi, ed un'attesa febbrile per questo storico ritorno, a cui mancano ben 2 anni. In questi giorni Porsche decide, di continuare nel solco segnato 6 mesi fa, e tenere alto l'interesse degli appassionati, con un nuovo video. Questa volta si cerca di allargare il campo dei possibili destinatari: le parole che scorrono in sovra-impressione, stanno a segnalare la durezza e la difficoltà della gara (13,6 Km di pista, 75% del tempo a pieno gas, eccetera), per chi magari la conosce solo di nome, ma non ne conosce la "sostanza", e facendo pesare il fatto che in una gara così dura si sia vinto ben 16 volte, e si siano stabiliti "countless records".
Inoltre dietro questi 60 secondi c'è un grandissimo lavoro di raccolta, selezione e montaggio di immagini rarissime, e particolari, che però riescano a trasmettere l'atmosfera unica della grande classica della Sarthe. Quel fascino e quella magia, che altre categorie dell'automobilismo non potranno mai trasmettere.
Se alle spalle c'è una notorietà indiscussa della marca, ed un evento valido, non c'è bisogno di inventarsi campagne astruse: un video "ben confezionato" (ad esempio), può comunicare più di quanto si possa fare col mezzo televisivo (ad esempio), e superare i confini geografici delle campagne (anche quelle "social"), raggiungendo appassionati (e potenziali clienti), in tutto il mondo.

lunedì 3 ottobre 2011

I Love You - L'antivirus diventa "viral"

Proprio così, ecco l'originale idea di Kaspersky, uno dei leader per le soluzioni anti-virus: realizzare un video virale (che si diffonde come un virus), coinvolgendo i visitatori della Social Media Week 2011. I "volenterosi" visitatori erano chiamati a leggere alcune righe del codice di programmazione del virus "I Love You", che come dice l'introduzione del video, nel maggio del 2000, creò disagi e danni per oltre 5 miliardi di dollari. Ecco a voi il risultato...

sabato 17 settembre 2011

Chevrolet Camaro Xtreme Drift: un video “tutta passione” per lo sbarco in Europa della GT americana


L’attesa è stata lunga e sfibrante, ma la regina delle Muscle Cars, la Chevrolet Camaro, arriva finalmente in Italia, con cavalli a volontà e prezzo da berlina medio-grande.
Negli scorsi articoli avevamo mostrato (qui e qui) alcuni approcci originali alla comunicazione automobilistica, rimettendo in discussione i normali canoni di confronto tra le vetture, che la pubblicità abitualmente utilizza.
Questa volta, complice la generosità di cavalli del “prodotto”, si ritorna alle origini… niente scritte ipocrite tipo “piloti professionisti su circuito chiuso, non imitateli”. Il pilota è Il Campione del Mondo Turismo, Yvan Muller, ed ovviamente ci troviamo su un circuito chiuso, il rovente autodromo di Navarra, dalle parti di Pamplona.
Ed il pilota non fa altro che puro e semplice spettacolo, sfruttando a fondo la potenza e la coppia del mitico V8 Chevrolet. Ovviamente non manca un cameo della sorellina della Camaro, la Cruze che sta dominando il Campionato Mondiale Turismo Fia WTCC 2011, dopo aver vinto nel 2010.
Ma abbiamo parlato fin troppo… allacciate le cinture e godetevi lo spettacolo J
La Chevrolet Camaro in un fotogramma del video
Yvan Muller, tra i suoi compagni della Chevrolet, Robert Huff ed Alain Menu
Yvan Muller guida il trio delle Chevrolet Cruze a Donington Park 

martedì 5 luglio 2011

Multa dell’Antitrust a Ryanair: farà bene alla compagnia irlandese?

Ryan O'Leary... fondatore di Ryanair, poco prima di essere informato della multa dell'Antitrust

E’ notizia di ieri che l’autorità antitrust ha multato una serie di compagnie aeree (Alitalia, Blu Express, Air Italy, Germanwings, Wizzair, Easy Jet e Ryanair) per pratiche commerciali scorrette, con multe complessive per 962.000 €. La fetta preponderante di questo ammontare va comunque sulle spalle di Ryanair, per complessivi 500.000 €, somma di più infrazioni contestate alla compagnia, e di cui potete leggere dettagliatamente nell’articolo linkato.
Molto più importante, Ryanair sarà costretta a dire addio a vere e proprie trappole che scattavano sul suo sito in fase di prenotazione. Sovrapprezzo per il web check-in… che comunque era obbligatorio… domanda della nazione di appartenenza… solo per appiopparti l’assicurazione di viaggio… eccetera… aggirarsi per il sito era come trovarsi nei peggiori bar di Caracas: occhi aperti, tensione alle stelle, e mano sul portafogli, per evitare malaugurati borseggi.
Nel lungo periodo, questo sarà un bene per la compagnia stessa. La fortuna di Ryanair, e del suo fondatore Michael O’Leary (un genio della comunicazione, oltretutto), sta nell’aver rivoluzionato il mercato dell’aviazione civile, trainando al ribasso la media dei prezzi dei biglietti, ed aumentando esponenzialmente il bacino dei potenziali utenti del mezzo aereo (il sottoscritto e molti di quelli che leggono, avrebbero volato molto meno nella propria vita, senza di loro). Il tutto a patto di prenotare con largo anticipo. Mano a mano che la compagnia è decollata, ha però dovuto fare i conti con aumenti di costi (soprattutto sul versante del carburante e della sicurezza), che ne hanno eroso i già risicati margini operativi. Questa situazione li ha portati ad aumentare ulteriormente i costi nascosti (agli inizi le sole tasse aeroportuali), e soprattutto ad inserirli in maniera poco trasparente nel processo di prenotazione, come l’antitrust ha confermato. La maggior parte dei clienti, in ogni caso, accettavano qualsiasi angheria, pur di avere un prezzo imbattibile. Il problema è che il target di clientela “cresce”. Il giovane squattrinato disposto a qualche sacrificio (e più di qualche maltrattamento) per girare l’Europa a basso prezzo, incomincia a lavorare ed avere un reddito che gli permette anche di spendere qualcosa in più rispetto al “0,99 € + tasse aeroportuali” tipico di Ryanair. Un cliente del genere, potrebbe diventare molto redditizio per la compagnia, essendo, ad esempio, disposto a prenotare con pochi giorni d’anticipo, in caso di viaggio urgente, pagando una tariffa elevata. Proprio questo cliente redditizio invece viene irrimediabilmente perso da Ryanair. La maggior parte di chi può permettersi di scegliere, ivi compreso il sottoscritto, Ryanair non la prende più per principio. In due parole, la strategia del “subite qualsiasi cosa, tanto non trovate niente di più economico”, sul medio periodo si rivela un suicidio in termini di redditività.
Se in seguito alla multa, capiranno che devono maltrattare un po’ meno i clienti, eviteranno di perderseli quando questi ultimi usciranno dal target del “giovane squattrinato”, e ci guadagneranno in termini di utili. Staremo a vedere se succederà… 

giovedì 30 giugno 2011

Porsche fa un annuncio attraverso Youtube, ancora prima del comunicato stampa

Poche ore fa Porsche ha comunicato una decisione estremamente importante, quella di tornare a lottare per la vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans, e l'ha fatto attraverso un filmato su Youtube.
Il filmato, è stato messo online sul canale ufficiale della casa di Stoccarda, prima ancora di diramare un comunicato stampa, come si può tutt'ora verificare nella lista degli ultimi comunicati stampa.
Si tratta di una piccola rivoluzione. Benchè i media di settore ne abbiano avuto debita comunicazione, hanno avuto accesso alla notizia praticamente nello stesso momento dei loro lettori. Non solo... attraverso questo filmato, di soli 58 secondi, si mette in luce l'importante collezione di successi Porsche nella 24 ore, in modo emozionante e coinvolgente per chi guarda. Niente a che fare con i richiami ai successi passati che di solito vengono inseriti nei comunicati stampa tradizionali, e suonano superflui per lo spettatore esperto, e noiosi per lo spettatore "profano".
I comunicati stampa tradizionali si avviano a diventare un reperto storico?

martedì 31 maggio 2011

Italiana Talkability: le nuove frontiere dell'analisi delle Comunicazioni Online


Venerdì 27 Maggio, presso l’Università Bocconi, Freedata Labs ha presentato la sua ricerca intitolata “Italiana Talkability”, sulle conversazioni che avvengono online, a proposito delle aziende appartenenti a 13 mercati differenti, dalla moda ai motori, dall’alimentare alla tecnologia.
Chi ha dimestichezza con l’analisi delle conversazioni sui Social Media, utilizzando piattaforme specifiche, può facilmente immaginare quale mole di lavoro abbia dovuto affrontare Freedata Labs
In questa ricerca, si è voluto andare ulteriormente in profondità, e cercare di capire la correlazione tra i vari strumenti “Social” (UGC – User Generated Content), vale a dire Forum, Social Networks, Blogs, eccetera, e come questi siano, o meno, influenzati e stimolati dalla comunicazione ufficiale delle aziende (MGC – Media Generated Content). In altre parole, se un'annuncio di un'azienda, veicolato attraverso i propri canali di comunicazione e i principali siti news, si traduca in un aumento delle comunicazioni sui Social Media, e di quale tipo.

Avere ben presente come questa dinamica operi, nel proprio mercato, significa non solo pianificare in modo efficace le strategie, ma in alcuni casi è addirittura vitale anche solo per stare al passo con la concorrenza: basti pensare al settore della moda, con i blogger che alle sfilate siedono davanti agli stessi giornalisti, o al settore della telefonia mobile, in cui alcuni grossi blog, sono la primaria fonte d’informazione dei potenziali acquirenti, e di conseguenza è necessario dar loro i nuovi prodotti in anteprima per farli testare. 
E veniamo all’analisi degli stili di comunicazione prevalenti sui Social Media. Ci sono piattaforme che permettono di estrapolare i sentimenti degli utenti, attraverso l’analisi delle parole che utilizzano e degli argomenti ricorrenti. Sebbene sia evidente che è necessario “sintonizzarsi” con i valori ed i punti di riferimento del proprio pubblico target, non è altrettanto facile capire nel dettaglio quali siano effettivamente questi schemi di comportamento e comunicazione. Piuttosto che impararli per tentativi ed errori, è quindi meglio studiare a fondo, con un’analisi mirata, prima di “esordire” con una strategia “Social”.

L’abstract della ricerca, può essere scaricato dal sito di Freedata Labs.